lunedì 18 luglio 2011

I love ellettrocardiogramma

Allora, tutti insieme: un hurrà per l'elettrocardiogramma!
Mai altra invenzione fu tanto gradita! L'elettrocardiogramma è un esame semplice, veloce e assolutamente non invasivo, che dice tanto sulla salute del nostro cuore, perdipiù senza costringere ad angoscianti attese, in quanto il risultato viene comunicato dal medico pochi minuti dopo aver eseguito il test.
L'ECG non è altro che la registrazione dell'attività elettrica del cuore e la sua riproduzione grafica, che può essere effettuato a riposo oppure sotto sforzo. Il primo è utile per la diagnosi di aritmie, patologie coronariche, ipertrofie e disturbi della conduzione dell'impulso elettrico. Per chi soffre di attacchi di panico, l'ECG a riposo, magari eseguito dopo una corsa al pronto soccorso, ha il fantastico potere di donare nuova vita: la notizia che il nostro cuore sta funzionando bene proprio quando noi lo sentivamo esplodere, è forse la più bella che un ansioso possa ricevere!
L'ECG sotto sforzo viene effettuato invece mentre il paziente è impegnato in una attività fisica, più comunemente la cyclette. Mentre l'ECG a riposo è solo una fotografia del momento, quello da sforzo permette di diagnosticare cardiopatie latenti e di avere un'idea di come si comporterà il cuore in futuro.
Capita (a me è capitato!) che chi degna di eccessiva attenzione il proprio corpo, abbia paura a sottoporsi a questo esame perchè pensa che possa rislture pericoloso. Niente di più sbagliato: si è costantemente monitorati e, naturalmente, viene svolto alla presenza di un cardiologo, che saprà certamente prestare soccorso in caso di necessità. Superata la paura, il beneficio che dona il test da sforzo è di gran lunga superiore a quello a riposo: per quanto mi riguarda, mi sento enormemente tranquillizzata sulle mie paranoie per almeno 6 mesi!!

mercoledì 13 luglio 2011

Maledette extrasistole

Chi soffre d'ansia come me saprà benissimo di cosa sto parlando... le extrasistole non sono altro che una forma, solitamente del tutto normale e benignia, di aritmia cardiaca, e preciamente il susseguirsi di pochi battiti più veloci o più lenti del normale, percepiti solitamente come molto fastidiosi, tipo cuore che batte in gola o sfarfallio nel petto. Le extrasistole sono insomma le classiche palpitazioni, che probabilmente tutti hanno provato almeno una volta nella vita.
Le cause più frequenti sono uno stato d'ansia o stress, l'eccessiva stanchezza, l'abuso di caffeina, nicotina e alcoolici. Non sono pericolose e solo in rarissimi casi legate a patologie cardiache. Quindi, se si ha un cuore sano (e per gli ansiosi solitamente è così), non c'è nulla di cui preoccuparsi. Ma perchè allora questi battiti impazziti creano tanta angoscia? In una delle mie tante ricerche, lessi che non è soltanto una reazione psicologica, ma anche chimica: sembra che l'organismo, per compensare lo sbalzo, rilasci delle sostanze che inducono malumore ed irrequietezza ... Sfortunatamente non ricordo la fonte e non sono riuscita ad accertarmi della veridicità di questa teoria. Personalmente, quando mi accade (piuttosto spesso, per la verità), mi lasciano addosso un senso di tristezza, spossatezza e tanta paura che tornino! Capita così che nei giorni seguenti all'episodio, se ne verifichino altri, probabilmente a causa dell'elevato livello d'ansia. L'unica soluzione è allora imparare a conviverci! I forum sono pieni di racconti di esperienze simili, ma per fortuna in tanti, dopo averci combattuto anni, arrivano ad accettarle come una normalissima manifestazione dell'organismo... Be', la speranza è l'ultima a morire... nel frattempo incrocio le dita sperando che per oggi non tornino...

domenica 26 giugno 2011

Le piante che curano

La nutura, con la sua incredibile varietà, ci offre centinaia di rimedi sani, ecologici e a basso costo. L'ansioso spesso è anche farmacofobico, e quindi diffidente di tutto ciò che può dargli sollievo, ma è di origine sintetica.
Niente di meglio allora che ricorrere ai rimedi naturali! Per chiunque soffra di disturbi d'ansia è NECESSARIO avere un buon erborista di fiducia, che sappia consigliare bene e magari usare un po' di fantasia per confezionare prodotti ad hoc.
Le tisane sono ottime per rilassarsi, calmarsi, curare piccoli disturbi gastrointestinali e ritrovare un buon sonno. Se possibile, meglio evitare quelle industriali, preferendo quelle sfuse vendute in erboristeria, di qualità migliore. Anche se il risultato è sicuramente minore di quello di un qualsiasi farmaco, il solo fatto di sorseggiare una bevanda calda ha di per sè un effetto calmante.Sarebbe quindi opportuno prendere la buona abitudine di bere almeno una tisana al giorno, godendosi questo momento tutto nostro fin dalla preparazione.

Tra le erbe rilassanti ricordiamo:
  • il biancospino: aiuta a calmare il sistema nervoso con un'azione vasodilatatrice e ipotensiva. Per questo motivo si ritiene utile nella cura di vari disturbi cardiaci. Per abbassare i livelli d'ansia, se ne consiglia una tazza al mattino.
  • la melissa: ottima per chi ha un sonno disturbato. Considerata un requilibrante del sistema nervoso, ha proprietà sedative, ansiolitiche e spasmolitiche.
  • la passiflora: ha effetti simili a quelli di molti farmaci ansiolitici, ed oltre a calmare il sistema nervoso, ha un'azione rilassante anche sulla musculatura liscia, come qualla gastrointestinale e bronchiale. Come la melissa, se ne consiglia una tazza prima di coricarsi.
  • la valeriana: favorisce il sonno ed è un'ottimo rimedio contro l'agitazione, il nervosismo e la tachicardia. Grazie alla sua azione antispastica, è utile anche contro i doloti mestruali, i disturbi gastrointestinali e le cefalee tensive.
  • il tiglio: ha proprietà emolienti e calmanti ed è leggermente ipotensivo. E' usato anche in caso di febbre e tosse.

giovedì 23 giugno 2011

Mente sana in corpo sano: l'importanza di tenersi in forma

Lo dicono saggi, cantanti e nonne: bisogna prendersi cura anche del nostro corpo se si vuole vivere bene e in pace con se stessi. Mantenersi in forma significa piacersi e sentirsi attivi ed energici, tutte sensazione che l'ansioso, ahimè, ha solitamente dimenticato da un pezzo!
Quindi, oltre ad una regolare attività fisica, ecco qualche piccolo consiglio per ritrovare la forma perduta:
  • coccoliamoci! Ci sono diversi modi per regalarci qualche coccola quotidiana, l'importante è riuscire a dedicare almeno un'ora al giorno solo a se stessi! Un lungo bagno profumato, un piacevole massaggio, una scappata dal parrucchiere... la giornata prende subito un'altra piega!
  • Occhio all'alimentazione. Non è necessario dilungarci su quanto sia importante seguire una dieta sana e variegata, evitare cibi grassi e mangiare molta frutta e verdura... sembra però che ci sia una stretta correlazione tra alimentazione e funzionamento del sistema nervoso: la carenza di ferro, zinco e selenio è associata ad un maggior rischio di depressione e all'insorgenza di disturbi dell'umore...
  • Dormire a sufficienza. Un buon riposo è fondamentale per affrontare al meglio la giornata, quindi, cerchiamo di dormire almeno 7 o 8 ore a notte e, se possibile, non disdegnamo la pennichella pomeridiana: mezz'ora è sufficiente a ricaricarci e permetterci di affrontare il resto della giornata con l'energia necessaria!
Depressione e alimentazione

Quando muoversi fa paura...

Per chi soffre di attacchi di panico, stare continuamente in ascolto del proprio corpo è la normalità. Questo determina un'altissima sensinsibilità alle normali variazioni fisiologiche dell'organismo, vissute così come "esagerate" e quindi pericolose. E' frequente che l'ansioso decida che è meglio evitare l'attività fisica... Fare movimento provoca infatti tutta una serie di reazioni corporee, quali l'aumento della frequenza respiratoria e cardiaca e della pressione arteriosa, che possono scatenare l'attacco di panico proprio perchè scambiate con segnali di malessere che il nostro corpo ci invia.
Capita purtroppo spesso che si decida di evitare questo genere di attività, con molteplici ripercussioni negative sulla salute fisica e mentale:
  • dal punto di vista fisico, oltre a tutti i problemi a lungo termine dovuti alla mancanza di attività fisica, che tutti conosciamo bene (sovrappeso, malattie cardiovascolari, ecc...), l'organismo è sempre meno tollerante allo sfrorzo, quindi aumentano le sensazioni percepite come pericolose. Il cuore batterà più velocemente, il recuperò sarà più lento, si avranno tutta una serie di dolorini muscolari che possono facilmente allarmarci;
  • dal punto di vista psicologico, si ha un graduale crollo dell'autostima: non riuscire a fare una semplice attività come una corsa leggera può generare uno stato di angoscia e depressione.
Non facendo sport si crea un odioso circolo vizioso: non mi muovo perchè il mio corpo mi segnala che è pericoloso, e più non mi muovo e più il mio corpo reagisce male all'attività fisica, abbassando gradualmente ma inesorabilmente la soglia della fatica.
Non dimentichiamo poi, che durante l'attività fisica il nostro organismo rilascia endorfine, sostanze prodotte dal cervello simili alla morfina e all'oppio, e che inducono una sensazione di benessere, e aumentano i livelli di serotonina, detto anche "ormone del benessere".

E' dunque sconsigliato privarsi dei benifici prodotti dall'attività fisica a causa di infondate e, permettetemi, deliranti paure! Basta seguire qualche semplice consiglio per ritrovare un po' del benessere perduto:
  • iniziare l'allenamento in maniera graduale: se si è proprio a digiuno di sport cominciare con 10 minuti al giorno di camminata per arrivare a 30 nel giro di un paio di settimane è già un'ottima cosa!
  • scegliere un'attività che ci diverta: ottimo il nuoto per chi ha voglia di rilassarsi, meglio un corso di danza per chi vuole conoscere gente  e scatenarsi un po'.
  • preferire le attività all'aria aperta, che stimolano il buonumore
Se proprio non riuscite a fare neanche un minimo di sport a causa delle vostre paure, forse è il caso di pensare ad una terapia farmacologica. Alcuni farmaci, assunti anche per un breve periodo, possono aiutarvi ad interrompere quel maledetto circolo vizioso di cui parlavamo prima...

martedì 21 giugno 2011

Ho un infarto in corso

Sto male: sta per venirmi un infarto!
Quanti di voi avranno pensato una cosa del genere nei momenti più assurdi? Tra chi soffre di disturbi d'ansia, ed in particolare di attacchi di panico, sicuramente tantissimi. Benchè l'ipocondria sia una paranoia comune tra gli ansiosi, la paura di essere affetti da disturbi cardiaci sembra vada per la maggiore. Si va quindi dalla convinzione di avere un attacco cardiaco in corso, tipica dei momenti di panico acuto, alla percezione più o meno costante che il nostro cuore sia "fragile", "gonfio" o comunque non funzioni a dovere. Molti dei sintomi dell'attacco di panico assomigliano effettivamente a quelli dell'infarto. Tra i più comuni ci sono dolori al petto e intorpidimento, difficoltà a respirare, senso di depersonalizzazione e smarrimento, agitazione. Ricordo bene quando, anni fa, scoprii che durante un infarto è probabile avvertire dolore al braccio sinistro. Da brava ipocondriaca, da allora, nei miei momenti di crisi non mi sono più fatta mancare il dolore al braccio sinistro, segno inequivocabile di un infarto in corso! Solitamente in questi casi il panico raggiunge il culmine nel giro di pochi minuti, dopo i quali si ristabilisce gradualmente il contatto con la realtà.
Quindi, se siete soggetti ansiosi, avvezzi a queste spiacevoli sensazioni:
  • tranquilli, con ogni probabilità non si tratta di un infarto in corso: la maggior parte di noi sarebbe dovuta essere morta e sepolta decine di volte!
  • cercate di rilassarvi respirando profondamente: già con 3 respiri profondi sembra che la frequenza del battito cardiaco rallenti;
  • se potete, fate due chiacchere con un amico o un collega, magari simpatico e che sappia sdrammatizzare: per esperienza personale posso dire che non esiste rimedio migliore del riderci sopra. Se siete soli... attaccatevi al telefono!
  • se il dolore al petto persiste o si fa intenso (davvero intenso) e la situazione diventa ingestibile, contattate un dottore: se siete in psicoterapia, chiamate il vostro psicoterapeuta, sempre che non vi metta il colloquio telefonico in fattura; chiamete il vostro medico curante solo se avete una confidenza tale che gli permetta di mandarvi a quel paese; se siete propio al perso, chiamate il 118... nessuno è mai morto per essersi preso dello stupido dal medico del 118 (tra l'altro possibilità che si verifica piuttosto raramente): magari dovrete sopportare qualche battutina antipatica, ma di sicuro starete tranquilli almeno per un po', visto che vi faranno quantomeno un elettrocardiogramma!
  • pensate che, qualunque sia la natura dei vostri mali, vivete nella società più medicalizzata che esista: se davvero vi state sentendo male, è il periodo storico e il Paese migliore per farlo!

venerdì 10 giugno 2011

Perchè questo blog

L'idea di questo blog nasce dalla presa di consapevolezza che l'ansia che mi stringe la gola ormai da tempi immemori non è poi tanto esclusiva. Leggendo, parlando, confrontandomi con chi conosce questo malessere, con chi, come me, convive con la paura di tutto e del niente, ho capito che nessuno è speciale nella sua sofferenza, anzi, siamo tutti piuttosto simili. Quando l'ho scoperto sono rimasta sinceramente stupida, ma ormai, che tanti anni sono passati, mi sembra logico: più o meno tutti "gli ansiosi" hanno pensieri (deliri?)comuni o comunque molto simili, ma c'è di più... usano le stesse identiche parole per descrivere la propria sofferenza, le proprie paranoie, i meccanismi mentali in cui si perdono! Un ansioso che si trova a confidarsi con un altro ansioso passa prima un momento di profondo stupore, come se pensasse che nessun altro al mondo potesse provare il suo stesso dolore... poi si lancia in mille racconti aneddotici, consapevole e forte del fatto che l'altro CAPISCE! Già, CAPISCE!! Solo un asioso capisce bene cosa provi un ansioso. Poi c'è l'ultima fase, secondo me la più importante, in cui l'autostima dell'ansioso cresce un pochinino, perchè forse non è poi così stupido se anche qualcun'altro ha i suoi stessi problemi... e di pari passo la paure sembrano più piccole, ci si ride sopra e tutto si relativizza... Insomma, mal comune mezzo gaudio... quindi, perchè non condividere le nostre esperienze?